domenica 20 maggio 2012

Piccato sia già finita!


Da ragazzino, io e la mia famiglia venivamo in Italia per trascorrere le vacanze e per visitare i nonni e gli zii materni.
Mia mamma preparava le nostre valigie con i vestitini più belli, scarpe lucidate, pantaloni stirati, camice inamidate e ovviamente il mio elefantino arancione. Mio papà ci accompagnava all’aeroporto e dopo il lungo bacio che lui le dava e i lunghi sghignazzi che facevamo io e mia sorella nell’assistere, imbarcavamo sul boeing 747.
Era sempre una grande festa in famiglia! Io non parlavo italiano ma miracolosamente noi bambini comunicavamo anche molto bene semplicemente gesticolando.
I miei nonni avevano anche una casetta in campagna con un frutteto composto di arance e limoni e una stalla con del bestiame. Era la prima volta che vedevo un campo enorme non a forma di campo da football, tutto coltivato con degli alberi che davano frutti, ma soprattutto animali veri che non facessero parte di uno zoo. Mucche, galline, agnellini popolavano questo giardino dell’eden nel cuore della Calabria.
I miei cugini correvano, saltavano, si infangavano, si arrampicavano sugli alberi. Io rimasi stupefatto da cotanta libertà perché stanne pure certo che se ti metti a correre per le avenue di New York l’unica cosa su cui potrai arrampicarti sono i tetti gialli dei taxi! I miei cugini mi guardavano e urlavano frasi in dialetto per me incomprensibili mentre penzolavano dai rami dell’albero, sorridevano e sembravano felici quindi intuii che mi stavano invitando a giocare con loro. Per la mia gioia e la disperazione di mia mamma, per la prima volta in vita mia, decisi di correre come un forsennato nel mezzo del campo cercando di imitare i miei cugini infangando le mie scarpe lucide, i pantaloni strappati alle ginocchia e la camicia sblusata. Ah! Quanta libertà!  Prendevamo i limoni dagli alberi e li lanciavamo uno addosso all’altro come fossero bombe a mano, correvamo intorno ai cespugli fino a che non decisero che sarebbe stato simpatico nascondersi nella stalla.
Mi ritrovai di fronte a questo enorme portone di legno, inondato da un fetore fino ad allora a me sconosciuto. Avanzai timidamente  e al rumore che feci calpestando la paglia che ricopriva il suolo, le galline si agitarono e iniziarono a sbattere le ali e a schiamazzare. Io rimasi pietrificato, ma volevo fare il coraggioso sapendo che i miei cugini erano là dentro, e così passo dopo passo mi addentrai ancora di più. Ad un certo punto alzai la testa e vidi una mucca enorme sopra di me che sbavava guardando diritto davanti a sé (in realtà c’era la staccionata che ci separava, ma per me poteva anche spezzare quelle doghe con la sua forza furiosa con l’intento di caricarmi per uccidermi…povera ingenuità!) Scappai urlando dalla stalla in cerca di mia sorella, la mia protettrice che mi ha sempre difeso contro i più grandi!
Fu la mia prima esperienza ravvicinata con gli animali vivi perché fino ad allora li ho sempre visti incellofanati e in una vaschetta nel banco frigo del supermercato.
Quella sera mangiammo un pollo è chiesi se era uno di quelli che avevo visto nella stalla, mia nonna rispose di no, ma forse l’avrà detto per non scioccarmi…


La ricetta che vorrei proporre è Piccata di Pollo
La piccata è una fettina rosolata nel burro con succo di limone e prezzemolo, ma vi propongo una mia variazione.
Ingredienti:
4 petti di pollo
2 limoni
100 g di burro
1 peperoncino
1 bicchiere di vino bianco
Sale e pepe bianco q.b.
in aggiunto:
un po' di farina per infarinare i petti (se ti piace)
un filo d'olio in padella




Infarina le fettine di petto di pollo e ponile nella padella che avrai scaldato con un filo d'olio.

Fai rosolare le fettine da entrambi i lati finche non saranno cotte.



Una volta cotto, sfuma con un bicchiere di vino bianco e aggiungi il succo di un limone e mezzo e le fettine dell'altra metà di limone, il burro e il peperoncino tagliato a pezzettini oppure sbriciotalo, aggiungi il sale e il pepe.

Fai ritirare leggermente. E impiattare.
Enjoy!
-F

6 commenti:

  1. Stasera proverò questa ricetta. Sono curiosa, e mi piacciono moltissimo i colori!

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    1. Ho fatto il pollo ieri sera, non ho messo il peperoncino. Sono venuti squisiti e morbidissimi. Spesso il pollo , sopratutto il petto resta duro e secco se non è cotto bene invece questo qui è venuto morbido, con una cremina squisita che ho anche buttato sulle patate lesse prezzemolate. Veramente squisito. Da ripetere. E facile, veloce e fai un figurone se sei di fretta e con gente a cena. Assolutamente sarà tra i must della settimana
      Valeria

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    2. Ciao Frank, ieri ho rifatto questa squisita ricetta. Oramai è diventata una ricetta fissa in casa nostra! Riconfermo che è squisita! L'ho accompagnata con dei broccoli ed un gratin di patate.
      Un Must, grazie

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  2. Ieri sera ho cucinato questo piatto, seguendo passo passo tutte le istruzioni: venuto benissimo: non è rimasto niente: tanti complimenti da parte degli invitati.
    Thank you Frank !!!!
    Dea

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  3. Mi sa che anch'io inizierò da qui! Grazie Frank!
    Francesco

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  4. confermo che è un successone, e si fa in appena 15 minuti!! :)

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