martedì 18 dicembre 2012

Pieno come un Tacchino!!!







Prepararci per natale era sempre divertente. Più crescevamo e più capivamo l'importanza di non toccare le decorazioni che andavano sull'albero, ne tanto meno di prendere iniziative su dove posizionarli.
Mia mamma aveva e ha tutt'ora un suo metodo nel posizionare l'albero nella sala, e cioè vicino alla finestra così si vede anche da fuori, di avvolgerlo con le luci bianche calde usando 10 fili di luci da mille luci ciascuno per riempire l'albero rendendolo visibile anche dalla luna.
Le decorazioni dell'albero non erano giocattoli per bambini, erano decorazioni da collezione che potevamo solo ammirare accompagnati da un adulto (lei) oppure da lontano...tanto che ha voluto comprare un mini recinto che circondava l'albero e i regali che rendeva il tutto off limits...avete presente Area 51 nell'Arizona? beh era più facile oltrepassare quel recinto lì che avvicinarsi alle statuette appese di mia mamma.
Ogni decorazione aveva (e ha) la sua posizione, e se ti offri di aiutarla, lei gentilmente accetta l'aiuto chiedendoti di rimuovere le scatole vuote da lì e di metterle in garage.
Insomma niente da fare, l'albero toccava (e tocca) a lei...
Le decorazioni esterne erano tutt'altra storia! Pareti intere illuminate! Babbi Natali gonfiabili di 5 metri esposti fuori, renne illuminate sul tetto! Riuscivamo a creare una sorta di Las Vegas!
La sera bisognava fare la ronda 30 minuti prima di andare a dormire per staccare ogni spina di ogni decorazione.
Strano che non sia venuto in mente a mio papà di creare un interruttore unico per tutti questi balocchi.
Le festività non si limitavano alle decorazioni stratosferiche, ma anche in cucina c'erano scintille. Ad accompagnare questo spirito natalizio c'era un menu elaborato che faceva invidia a qualunque buffet di Las Vegas! Il tacchino era il protagonista della tavola.
Io voglio presentare la mia versione del tacchino ripieno.
Adesso anche io ho creato la mia tradizione condividendo questo piatto e questa gioia con le persone a cui più voglio bene!

Tieni presente che il ripieno può essere di qualsiasi cosa, quindi se fate questa ricetta, sbizzarritevi!


Ingredienti:
Tacchino (7 kg per 15 persone)
fettine di lardo (500g per avvolgere il tacchino)
aglio
pepe nero
sale

Ripieno
1 cuore di sedano
1 cipolla bianca
500 g di castagne
350 g di albicocche secche
200 g di prugne secche
2 mele renette
6 foglie di salvia fresca
6 fette di Pancarrè senza crosta (le ho fatte asciugare un po' sui termosifoni)
burro








Preparazione qualche giorno prima.
Ordinare un tacchino (preferibilmente femmina). In questa ricetta ho utilizzato un tacchino di 7 kg per 15 persone.
Bolli le castagne. Sgusciale e tienile in frigo.

Un giorno prima:
Sfiamma sul fuoco il pennuto per pulirlo dalle piume rimaste e lavalo bene.
Droga il tacchino con aglio, pepe nero e sale, massaggiandolo bene per intenerire la carne, interno e esterno.









Metti a mollo le albicocche secche in acqua calda (non occorre scaldare l'acqua)
Metti a mollo le prugne secche con acqua calda.

Il giorno della preparazione (calcola mediamente 1 ora di cottura per chilo di tacchino)

In una padella scogli il burro e fai intenerire il sedano, la cipolla. A metà cottura aggiungi la mela mondata e la salvia.


















Taglia le albicocche e le prugne a pezzettoni e monda l'altra mela tagliandola a pezzettoni.

In una ciotola ampia, aggiungi il contenuto della padella, le albicocche, le prugne, la mela e il pancarrè tagliato a pezzetti.

Mescola il tutto.









(il mio tocco personale all'ultimo minuto è stato quello di aggiungere un bicchierino di vinsanto e dei pistacchi pestati)

Riempi il tacchino prima dal collo. Usa la mano e un cucchiaio. Lasciati un pò di spazio per cucire l'apertura, altrimenti fuoriesce tutto.















Poi, sdraia il tacchino e riempilo dall'altro lato...

Una volta ripieno, cuci il tacchino da entrambi i lati.










Se dovesse avanzare del ripieno, lo si può comunque servire in una ciotola a parte.

Lega le zampe e le ali, e metti un pò di burro tra le cosce e le ali.










Accendi il forno a 180° ventilato.



Poni il tacchino nella teglia e avvolgi con il lardo la superficie superiore.













Copri con l'alluminio e inforna.

Ogni tanto dagli un'occhiata e bagna il tacchino con il sughetto che si forma in fondo alla teglia.


Cuoci a 180° per un'ora. Abbassa la temperatura a 150° per il restante tempo (nel caso del mio tacchino altre 6 ore). Gli ultimi 30 minuti lo fai cuocere senza alluminio.

Enjoy!!!
-F

giovedì 22 novembre 2012

Non è Orata tutto quel che Luccica!




La vita scolastica procedeva normalmente. Dalle medie sono passato al liceo ma purtroppo in un'altra zona. Mio papà stava aprendo un altro ristorante in un'altra area di Houston.
Questa volta il trasferimento era abbastanza breve, si trattava solo di 50 km, ma questo implicava cambiare casa, scuola e amici.
Le mie sorelle nel frattempo si erano trasferite in Italia e studiavano in un collegio in Calabria in riva al mare.
Mi sono ritrovato figlio unico d'un tratto.
Questo significava, non aver mia sorella che mi sveglia all'ultimo minuto per dirmi che sta arrivando l'autobus e poi bloccarlo finchè non arrivassi io di corsa, oppure falsificare la firma dei miei genitori quando arrivava la pagella. Insomma non avevo più la mia spalla, il mio complice.
Iniziava un nuovo capitolo della mia vita. Acquisivo più indipendenza, e con la mia indipendenza è arrivata anche la mia patente!!!
16 anni e finalmente dietro la guida di un'auto!
mi immaginavo sul Route 66 con il tettuccio aperto, e Depeche Mode alla radio e di fronte a me una strada libera che mi portava verso la California per realizzare il mio sogno di diventare attore!!!! (vedi racconto "A star is forn" che mi vede nel ruolo di un cetriolo).
I miei invece avevano altri progetti!
Ero diventato il nuovo fattorino per il ristorante. Dovevo consegnare le pizze con la mia macchina nuova!!!
Avevo poco tempo per dedicare al mio sogno (partire per la California) perchè le consegne delle pizze dovevano avvenire entro 30 minuti dall'ordine altrimenti erano gratis.
Insomma ero un pesce in un acquario! Vedevo la mia libertà attraverso un vetro, il parabrezza della mia auto!
A questo proposito ti propongo una ricetta a base di pesce.


Ingredienti:
2 Orate sfilettate (fattele sfilettare dal pescivendolo se non riesci a farlo per conto tuo)
150 g di Pancetta Toscana dolce ( puoi prendere una fetta da tagliare a cubetti, oppure già delle striscioline da tagliare in tre pezzi)
150 g di cipolline
200g di Piselli (freschi o surgelati)
foglie di basilico
timo fresco
foglie di melissa
olio extra vergine d'oliva
sale qb
pepe qb














Lava bene i filetti togliendo le lische e ripulendoli dalle squame. Pratica delle incisioni trasversali ad 1 cm di distanza l'una dall'altra.









Prendi un foglio di pellicola trasparente e poni il filetto sopra.

Aggiungi alcune foglie di basilico lavate, alcune foglie di melissa lavate, sale, pepe nero e un filo d'olio extra vergine d'oliva.














Sigilla bene e lascia riposare. Esegui questa procedura per ogni filetto. (io li ho avvolti due volte per sicurezza)












Metti una pentola con l'acqua a bollire.


Prendi la pancetta e tagliala a cubetti oppure a strisce più piccole.

Falle friggere con un pò d'olio in padella per circa 10 minuti.










Toglila dalla padella e scolala su carta assorbente.










Nella stessa padella della pancetta, metti a dorare le cipolline con il timo (io le ho tagliate in quattro perchè erano troppo grandi)











Una volta che si siano dorate bene e sono tenere, puoi aggiungere i piselli e la pancetta per 6-8 minuti a fuoco lento.  Aggiungi il sale e pepe. (regolati assaggiandoli)


 

Quando l'acqua inizia a bollire, abbassa la fiamma e metti i filetti al cartoccio nell'acqua. Lascia cuocere per circa 10 minuti a pentola coperta. ( è come cuocerlo a vapore ma con i profumi).


















Una volta cotto il pesce, alla base del piatto metti i piselli con la cipolla e la pancetta e sopra mettici il pesce con la pelle rivolta verso l'alto.
Spolvera con dell'altro sale e pepe, e un filo d'olio a crudo.












Enjoy!!
-F



mercoledì 7 novembre 2012

Thanksgiving Carrot Cake




Il nostro primo thanksgiving nel sud degli Stati Uniti doveva essere speciale. Avevamo nuovi amici, una famiglia di Taranto che viveva a Houston, e come noi, anche essi erano sposati con la ristorazione. Era una famiglia simpatica, anche le tre figlie erano uno spasso. Mio papà decise di chiudere il risotrante per trascorrere la giornata insieme. Il ristorante si trovava nel downtown Houston vicino alla Galeria, un mega centro commerciale dotato di pista da ghiaccio.
I nostri genitori ci lasciarono alla pista mentre loro andarono per negozi.
Era la mia prima esperienza con le lame ai piedi. Ero in un'età dove già a fatica e goffamente stavo in piedi. Avere 13 anni è un dramma per tutti credo, i miei mi vedevano crescere, io mi ritrovavo con dei peli che spuntavano senza uno schema preciso, questa era madre natura che si divertiva a tirare manciate di peli e vedere dove cadevano. La voce che diventava più fastidiosa di quella di Elena Santarelli o di Raffaele Tonon, mentre cercavo di parlare normalmente, partivano degli acuti da spaccare la cristalleria di mia mamma. I piedi erano un pò più grandi delle gambe portandomi a camminare come Pippo, l'amico di topolino! Insomma, uno dei pochi periodi  in cui mi sarei seppellito per poi riemergere a 16 anni con un'identiità più chiara.
Quel pomeriggio, la figlia più grande, vedendomi molto impacciato, in tutti i sensi, a mia sorpresa, mi prese per mano e facemmo il giro della pista insieme mano nella mano. Non capivo niente, stranamente il cuore iniziava ad accellerare, e iniziavo a sudare, ho pensato ad una crisi asmatica oppure a delle palpitazioni cardiache...
Oddio! che mi sta succedendo, lei continuava un pò a tirarmi intorno all pista, non molto lontano, la sorella più piccola faceva figure artistiche in mezzo alla pista e le mie sorelle ridevano per conto loro.
Continuavo a sudare, mi girava la testa, il cuore batteva sempre di più,...le lame ai piedi non facilitavano le cose, e mi mordevo l'interno della bocca per non far vedere quanto soffrivo!
Questa sofferenze/confusione finì con l'arrivo dei nostri genitori per dirci che era ora di andare a cena.
Il ristorante era tutto a base di pesce, con un buffet degno di quelli che si trovano a Las Vegas! C'era di tutto, dalle zuppe, i diversi tipi di pesce, crostecei, e dolci a volontà! Per la prima volta assaggiai una fantastica Torta alla Carota!
Fu quella sera che diedi il mio primo bacio...

Vorrei proporre la Ricetta della Carrot Cake!

Ingredienti:

500g di carote grattugiate
400 ml di olio di girasole (oppure di riso)
400g di zucchero di canna (per dare quel colore scuro)
6 uova
350g di Farina
1 bustina di lievito per dolci
20g di bicarbonato
5 cucchiai di cannella ( io tendo ad esagerare con la cannella perche mi piace)
1 cucchiaino di sale
 mezzo cucchiaino di noce moscata







 
 
Grattugia le carote e mettile da parte.
Accendi il forno a 180°
Imburra e infarina una tortiera da 26 - 28 cm ( io metto la carta da forno alla base)
 
In una ciotola metti insieme la farina, il lievito, la cannella, il bicarbonato, il sale e la noce moscata.
 
 
 
 
 
 

 
 
In un'altra ciotola metti l'olio e lo zucchero e sbatti con lo sbattitore finche non si sarà sciolto lo zucchero.
 
Adesso aggiungici le uova e continua a sbattere fino ad ottenere un composto gonfio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
Aggiungi al composto le polveri (farina etc.) passandole nel setaccio.
 
 
 
 

 
 

 
 
Una volta che hai ottenuto un composto omogeneo aggiungici le carote grattugiate.
 
 
 
 
 
 

 
 
 
Inforna  per 45- 50 minuti.
 
 
 
 
 
 
 
 

Sforna e fai rafreddare.

 
 
 
 
 
 
 

Per la Farcitura vedi la farcitura dei cupcakes:

250g Philadelphia
250g di zucchero a velo
1 buccia di arancia grattugiata
1 busta di vaniglina
100 g di burro ammorbidito

tutto sbattuto insieme con lo sbattitore e lasciato raffreddare.

Quando la Torta sarà fredda puoi tagliarla a metà per creare il doppio strato.


 









Copri tutta la torta con la glassa e servire!

















Enjoy!
-F


mercoledì 17 ottobre 2012

Cupcake Galore!




Vivere nel Texas era un cambiamento non indifferente! Intanto, non avevamo più bisogno di maglioni pesanti ne tantomeno di cappotti.
Non c'era più bisogno di indossare l'uniforme in quanto io e le mie sorelle frequentavamo la scuola pubblica.
Abitavamo nel classico quartiere che si vede in TV, con la strada larga, il marciapiede sia da un lato che all'altro della strada. Le cassettine per la posta, il vialetto che portava ad ogni portone di casa e dei giardini curatissimi che sembrava di passeggiare nell'Eden.

Glicine, gelsomini, tulpiani, rose, margherite, un tripudio di fiori provenienti da tutte le parti del mondo adornavano i giardini di ogni casa. Le vicine di casa, vestite con il pantalone color mastice, la blusa celeste, il cappellino di paglia e guanti da giardino a curare il loro prato, in contrasto con l'immagine di cui ero abbituato io a vedere a New York, e cioè mio nonno in pantalone e canottiera a mani nude che curava il suo orto. Queste donne sorridenti e felici di svolgere questo loro passatempo; mio nonno sudato e incazzato che doveva curare i pomodori così mia nonna poteva fare il sugo in casa. Queste donne che salutavano i vicini; mio nonno che era piegato in avanti dando il fondo schiena a chi passava. Insomma, due immagini agli antipodi.

Dovevamo cambiare registro. Modo di vivere e modo di fare. non c'era più La Sig.ra Anna di due case più in giù o Antonio il fruttivendolo, e nemmeno Domenico del Caffè 2000 che mi offriva un crodino ogni volta che andavo lì in cerca di mio papà che era con i suoi amici. Qui c'era Mrs. Johnson la mia maestra, Mr. e Mrs. Davis i nostri vicini di casa, Mrs. Jones la signora divorziata con la figlia che veniva in classe con me.

I weekend erano sempre pieni di attività. Su ogni angolo di strada c'erano i miei compagni di scuola che vendevano qualcosa. C'era Debbie con il suo stand di limonata fatta in casa, Jason che con $0.25 ti faceva fare un giro nel suo Go-Kart, Penny che vendeva chocolate chip cookies. Insomma un quartiere residenziale trasformato in una sagra per i cittadini sotto il metro e mezzo! Ovviamente mia sorella voleva partecipare,... ma con cosa?? I fegatini di pollo, per quanto buoni non erano nè pratici da mangiare nè apprezzati da un pubblico caucasico, cavalcatori di cavalli e tori, e mangiatori di cosce di tacchino al barbecue. Lo spaghetto al pomodoro era già difficile farglielo pronunciare correttamente, figuriamoci farglielo mangiare senza tagliuzzarlo e mangiarlo col cucchiaio come ho visto fare al ristorante. Insomma alla fine, su una rivista femminile trovò una ricetta per fare i cupcakes. Ecco, aveva trovato una ricetta che avrebbe americanizzato il nostro forno!

Quella sera li fece, ma non arrivarono mai in strada...!!!

La ricetta che propongo sono i Cupcakes di mia sorella preso da una rivista nel lontano 1985.

Ingredienti per 20 cupcakes

280g Farina
220g Zucchero
1 bustina di Lievito
4 Uova
200g Burro
2 fialette di Essenza di Vaniglia
60ml Latte












In un recipiente, mescola la farina, il lievito, lo zucchero e mescola bene.

In un altro recipiente, mescola le uova e il burro ammorbidito e le essenze di vaniglia.









Mescola i due composti in un unico recipiente.










Una volta amalgamato bene, aggiungi il latte e mescola fino ad ottenere un composto omogeneo.












Prepara gli stampini di carta all'interno degli stampini di alluminio o di silicone.









Riempi gli stampini quasi fino al bordo della carta.













Inforna a 180° per 15 minuti in un forno ventilato.


















Per la Farcitura:

ho usato una farcitura che uso anche per la Carrot Cake:

250g di zucchero a velo

250g di philadelphia

la buccia di un arancia non trattata

100g di burro

1 bustina di vaniglina

(Gli ingredienti nell'immagine sono raddoppiate perche ho farcito più cose, quindi segui la lista di ingredienti e non l'imagine)











Fai ammorbidire il burro.

In un recipiente aggiungi la philadelphia e lo zucchero a velo, la buccia di arancia e il burro morbido.

Usa lo sbattitore per amalgamare il tutto fino ad ottonere un composto omogeneo.










Trucco:

Puoi dividere il composto e aggiungerci del colorante per alimenti per rendere i tuoi cupcakes piu colorati.

giovedì 11 ottobre 2012

Un Polpettone di Emozioni!



Mia mamma iniziò a impacchettare tutto. I bicchieri venivano avvolti individualmente nei fogli di giornale. Scatoloni in mezzo al salone con su scritto la stanza a cui apparteneva il contenuto. Mio papà era andato a noleggiare il furgone. C'era molto fermento in casa, mia sorella stava incartando le sue bambole. Anche io volevo incartare qualcosa, così presi i giornali e iniziai a incartare i miei giocattoli e le mie scarpe. Così anche io avevo una scatola con le mie cose. Non sapevo cos'altro avvolgere.... il cuscino? il mio elefantino arancione?...alla fine ho buttato giù la scatola è ho creato la mia fortezza per giocare!
Arrivò il giorno della partenza. Salutai i miei amici e salì in macchina con mia sorella e un dipendente di mio papà che si sarebbe trasferito con noi.
La destinazione era il Texas! Finalmente i miei vestiti da cowboy avrebbero avuto un senso!

Ero emozionatissimo! Nel mio immaginario, saremo diventati i vicini di casa di J.R. Ewing e Sue Ellen! Avremo avuto una ranch come South Fork e saremo diventati petrolieri!!! Mi immaginavo cavalli per le strade di Houston, e cowboys nei saloon a fare a cazzotti mentre un pianista continuava a suonare melodie allegre, e le ballerine ballavano il cancan texano!
Ero già proiettato a lanciare il lasso come Wonder Woman per catturare i vitelli, indossando gli stivali e i miei jeans, che avevo tanto lottato a New York per averli (visto che miei mi compravano solo vestiti sartoriali italiani) e un vero cappello da cowboy!
Avrei duellato con qualcuno vestito di nero e tutto il quartieri mi avrebbe issato sulle spalle ringraziandomi per aver eliminato il bulletto di scuola!!!
Invece no, niente di tutto ciò, mio papà voleva aprire un altro ristorante nel Texas, dove non erano ancora presenti molti ristoranti italiani.
Io avrei vissuto in un quartiere di nome Silverstone in una casa a mattoni a Powder River nel Katy.
Avrei imparato ad andare in bicicletta e a nuotare nella piscina di quartiere. Avrei vissuto i miei primi halloweens con il famoso trick or treat girando tranquillamente per il quartiere travestito da Zorro. Insomma stavo imparando a vivere la mia autonomia. Anche mia sorella stava crescendo. Stava diventando anche più ribelle.Iniziava a truccarsi all'insaputa di mia mamma, e all'insaputa di mio papà aveva deciso di tenersi un gattino nascosto da occhi indiscreti...nel suo armadio!!!
Mia mamma iniziava a lavorare con mio papà e acquisire più autonomia.Mio papà e mia mamma avrebbero fortificato il loro rapporto, diventando complici d'amore e d'affari. La mia sorellina avrebbe iniziato la scuola elementare. Insomma, stavamo tutti crescendo. Nuova vita, nuove amicizie, nuove avventure!


Polpettone al Forno:

Ingredienti:
400 g di Macinato (chianina)
2 salsicce toscane
2 uova
formaggio grattugiato
1 spicchio d'aglio tritatop finemente
ciuffo di prezzemolo tritato finemente
1 patata
2 carote
2 costine di sedano
1 cipolla
3 fette di Prosciutto cotto tagliato spesso
1 scamarzo da grattugiare
Pangrattato









Metti la cipolla, la patata, il sedano e la carota a bollire.
 
 
 








Togli la pelle alla salsiccia
 

 
 
 
 
 







Mescola insieme il macinato, la salsiccia spellata, il prezzemolo il formaggio grattugiato, e le uova.








 


Se vuoi renderlo più sostanzioso e ridurre la quantità della carne, puoi aggiungerci del pane raffermo, precedentemente bagnato e strizzato bene.
Amalgama il tutto e lascia riposare.












Una volta che le verdure saranno cotte, tagliale in maniera grossolana, senza necessariamente tritarle. mi piace dare questo aspetto rustico al polpettone.








Accendi il forno a 180° ventilato.

Quando si saranno freddate le verdure, mescolale insieme alla carne per ricompattarla a palla.
Prendi il tagliere e rivestilo con la carta da forno.
Stendi la carne sulla carta da forno. Metti le te fette di prosciutto cotto coprendo la base di carne.









Cospargi il prosciutto con la scamorza che avrai grattugiato prima.










Con l'aiuto della carta da forno, rotola la carne per formare un filone. Cerca di tenerlo più compatto possibile. Questa è la parte più difficile.










Una volta fatto, prendi il pangrattato e cospargi il polpettone in maniera omogenea.










Inforna il polpettone tenendolo coperto con l'alluminio per 30 minuti. Togli l'alluminio e tienilo per altri 30 minuti.
alla fine il risultato è questo:









Affettare e servire sia caldo che freddo!
Enjoy
-F